Benzina nel sangue

Da dove viene la sua passione per le auto veloci e, in particolare, per le Porsche?

Già da bambina ero affascinata dai motori potenti. Vedere una Porsche mi ha sempre entusiasmata. Il sobrio design lineare è per me espressione di uno stile senza tempo. Durante la mia carriera, il legame con questo marchio si è rinforzato continuamente. Porsche è un prodotto in cui investo con piacere la mia energia.

Secondo Lei, cosa definisce questo marchio?

Secondo me, una Porsche non perde valore nel corso degli anni ed è un’auto di grande eleganza con un elevato valore di riconoscimento, pur essendo molto sobria e discreta, soprattutto se confrontata con altre auto del settore. Al contempo possiede una forte carica emotiva. Nella vita di tante persone, il marchio costituisce una specie di fil rouge. Per alcuni, la Porsche è un sogno d’infanzia, da realizzare prima o poi. Porsche unisce moltissime persone, crea intorno a sé una community molto particolare. Noi diciamo sempre: «Non esistono delle Porsche vecchie, soltanto dei proprietari nuovi».

Tra l’altro, Lei vende delle edizioni speciali. Chi sono i suoi clienti?

Sono persone molto diverse. C’è chi ha risparmiato tutta la vita per acquistarne una, altri stanno ampliando la propria collezione. Per le edizioni speciali esistono solo due opzioni: collezionisti che non le guideranno di frequente, o quelli che intendo utilizzarle davvero. In genere i clienti sanno precisamente che tipo di auto stanno cercando e sono molto ben informati.

Lei ha un modello preferito?

Abbiamo avuto in vendita una 964 Backdate, un’auto molto elegante, appartenente alle vecchie generazioni. Lacca metallica blu scuro con sedili color cognac, rivestiti in tessuto Pepita. I guanti abbinati stavano sul cruscotto. Soprattutto i classici mi fanno palpitare il cuore.