10 curiosità + 1 che ancora non conoscete sul Carnevale di Venezia

Interessati all’acquisto casa a Venezia? Allora dovete assolutamente conoscere i segreti che custodisce la festa più celebre della città: il Carnevale

Anche nella nostra agenzia immobiliare Engel & Völkers Venezia durante i giorni di Carnevale potreste incontrare qualche costume settecentesco. Infatti in questo periodo tutti, ma proprio tutti, si mascherano, come ci ricorda la prima delle dieci curiosità sul Carnevale che dovete assolutamente conoscere se siete interessati all’acquisto casa a Venezia.

#1. NO AI VOLTI COPERTI
A Venezia mascherarsi era un’usanza talmente diffusa che già nel 1339 fu necessario emanare una legge speciale che proibiva di coprirsi il volto la notte. Nel Seicento lo stesso divieto fu esteso a chi intendeva entrare in chiesa.

#2. NESSUNO FERMI IL CARNEVALE!
Il Carnevale non poteva mai essere interrotto, nemmeno in presenza di un evento luttuoso. Nel 1789 ad esempio la morte del Doge fu annunciata una settimana dopo solo per non interrompere i festeggiamenti.

#3. L’INIZIO E LA FINE
Il Carnevale ha una data di fine e una di nuovo inizio. Venne abolito da Austriaci e Francesi con la caduta della Serenissima nel 1797 ed è stato riportato in voga nel 1979 grazie ad alcune associazioni cittadine. Bastarono poche edizioni per cancellare tre secoli di stop e riportare indietro le lancette a quel Carnevale 1798 che non fu mai festeggiato.

#4. LA MASCHERA PIÙ ANTICA
Se vi capita di girare per le calli alla ricerca di case di lusso Venezia durante il periodo carnevalesco, state molto attenti: potrebbe capitarvi di incontrare il Medico della Peste, una delle maschere più inquietanti ed antiche. Si riconosce immediatamente per la forma allungata a becco. Le sue origini sono storiche: fu inventata nel Seicento proprio per visitare il lazzaretto.

#5. LA MASCHERA PIÙ INTRIGANTE
Oppure potreste anche innamorarvi della Moretta, un’altra maschera tra le più intriganti. In velluto nero e ornata di pizzi, venne inventata in origine per le signore che la indossavano quando andavano a far visita alle suore. Il risultato finale però fu tutt’altro che casto.

Siete pronti ad indossare il tabarro e la bauta per raggiungere una delle agenzie immobiliari Venezia più antiche ed affidabili? Aspettate di sentire le altre storie e leggende, mentre noi ci prepariamo.

#6. UNA FESTA LUNGA MESI
Se potessimo tornare indietro di qualche secolo, che Carnevale vivremmo! Nel Settecento la festa poteva durare anche sei mesi, con inizio a ottobre e fine in coincidenza della Quaresima. Per la felicità di Casanova.

#7. FILM E CARNEVALE
L’ultimo apparizione di Nosferatu avvenne proprio a Venezia, nel 1786, durante il Carnevale. State già tremando? Non spaventatevi, non è cronaca, ma la trama del film Nosferatu a Venezia, del 1988.

#8. FESTA FINO ALL’ALBA
Le notti veneziane del Carnevale potevano durare almeno fino alle luci dell’alba. Durante questo periodo infatti i teatri erano in piena attività, così come i casini e i ridotti cioè le piccole abitazioni dov’era consentito giocare d’azzardo. 

#9. SCAZZOTTATE STORICHE
Sul ponte del rio di san Barnaba e su quello di Santa Fosca, guardate con attenzione a terra e vedrete una sagoma di piede. Questa indicava il punto d’inizio della battaglia carnascialesca tra Castellani, operai dell’Arsenale, e Nicolotti, pescatori: una colossale scazzottata che non di rado finiva con voli poco piacevoli in acqua.

#10. NOBILI FIN DALLE CALZE
L’organizzazione delle mascherate era affidata ai giovani nobili della Serenissima, che si dividevano in gruppi facilmente distinguibili dal colore delle calze. Per questo erano anche chiamati “compagnie della calza”.

#11. DETTI CARNEVALESCHI
“Tagliamo la testa al toro”. Questo celebre detto si collega al Carnevale veneziano quando, durante il Giovedì grasso, si usava giustiziare un toro di fronte a Palazzo Ducale come ricordo della vittoria contro Ulrico del 1162. Ancora oggi, a rammentare l’evento, sfilano carri allegorici a foggia di toro.

Allora buon Carnevale e, se ci incontrassimo a Venezia, non mancheremo di salutarvi come tradizione vuole: “Buongiorno Siora Maschera!”.