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Il 2021 e il 2022 sono stati due anni decisamente generosi per quanto riguarda i bonus statali, di cui hanno potuto usufruire davvero tanti italiani. Il 2023, però, non replicherà in toto i due anni precedenti: al contrario, si apre con una serie di agevolazioni in meno. Il Bonus Facciate ad esempio, quello che permetteva di avere una detrazione del 60% sui costi di rifacimento della superficie esterna di un edificio visibile su strada, è scaduto il 31 dicembre 2022 e non è stato rinnovato nella Legge di Bilancio 2023, scomparendo dalle agevolazioni fiscali per l’edilizia.
Molte persone avevano fatto domanda per ricevere l’agevolazione, che negli ultimi tempi è stata più volte rimaneggiata: per esempio inizialmente consentiva di avere una detrazione del 90%, poi ridotta. Gli interventi rientranti nel bonus facciate 2022 erano quelli relativi all’involucro esterno, come la tinteggiatura delle strutture opache della facciata esterna e la ristrutturazione della facciata intesa come miglioramento della parte strutturale o rinnovo degli elementi costitutivi della facciata. Ma anche per il miglioramento e rinnovo di balconi.
Questo tipo di agevolazione poteva essere utilizzata in tre modi diversi e nello specifico con:
● la detrazione sulla dichiarazione dei redditi,
● la cessione del credito
● lo sconto in fattura
Per la richiesta bisognava compilare un apposito modulo da presentare all’Agenzia delle Entrate con allegata tutta la documentazione necessaria. Ma requisiti a parte, la domanda più diffusa del momento è: ora che il Bonus Facciate 2022 non è stato prorogato per il 2023, entro quando bisogna completare i lavori? Ci sono ancora tanti dubbi su questo argomento.
Per questo è necessario fare un po’ di chiarezza. Se è vero che il 31 dicembre 2022 è la data ultima per richiedere il bonus, è altrettanto vero che chi ha già ottenuto il beneficio e iniziato i lavori, ha ancora diverso tempo per completarli. Ma qual è questa fatidica data? Per rispondere a questa domanda si deve fare riferimento all’articolo 43 Dpr 600/1973 che ammette che la scadenza generale è il 31 dicembre del sesto anno dopo la spesa.
Dunque se il Bonus Facciate è stato richiesto nel 2021, i lavori devono essere completati entro il 2027. Chi ne ha usufruito nel 2022 (ultimo anno a disposizione) ha tempo invece fino al 31 dicembre 2028 per completare i lavori. Si può tuttavia anticipare la scadenza, facendo riferimento al “controllo formale” (articolo 36 Dpr 600/1973). In questo caso si considera il terzo anno successivo alla spesa. Quindi, i lavori iniziati e pagati nel 2021, si possono completare entro il 31 dicembre 2024.
L’agevolazione, come detto, è scaduta nel 2022. Hanno potuto accedere al Bonus gli edifici ubicati nelle Zone A e B o assimilabili (centro e aree residenziali). Dal 2023 quindi si dovrà cercare un’alternativa per avere una detrazione sulla ristrutturazione della facciata. Come fare? In questo caso, saranno comunque utilizzabili altri due aiuti economici, confermati fino al 2024. In primis il Bonus Ristrutturazioni al 50% tranne che per la pittura della facciata, che è ammessa solo per le parti comuni dei condomini e non per le case unifamiliari. C’è poi l’Ecobonus, che parte dal 65% ed è valido sia per condomini che per case unifamiliari, ma solo se viene abbinato a interventi di efficientamento energetico, come la creazione del cappotto termico esterno.
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