Prima di continuare la nostra passeggiata nel cuore di Perugia, non possiamo resistere nel fare una breve pausa: è tempo di un bel caffè!
Quindi prendiamo la via dello shopping, Corso Vannucci, dove si trova il bar Sandri. Uno sguardo ai dolci particolarmente sfiziosi ed alle creazioni di cioccolato in vetrina è sufficiente per convincerci ad entrare in questo tempio della pasticceria. Godersi un cappuccino preparato a regola d’arte davanti all’imponente bancone sotto le volte riccamente decorate in stile Liberty…non è la dolce vita? Questo negozio storico è stato fondato nel 1860 ed è diventato la caffetteria più famosa in città.
Attraverso gli anni, il cioccolato è stato il prodotto top, marchio di Perugia. Non sorprende che ogni anno nella seconda metà di ottobre si svolge nel centro storico la festa del cioccolato, Eurochocolate, con tante degustazioni e numerosi eventi. C'è anche un Etruscan Chocohotel.
I cioccolatini più apprezzati sono senza dubbio i baci prodotti dalla fabbrica Perugina. È una formula magica inventata dall'imprenditrice Luisa Spagnoli nel 1922: un cioccolatino ripieno di gianduia e pezzi di nocciola ricoperto di finissimo cioccolato (oggi, oltre al fondente, anche fondentissimo 70%, cioccolato bianco, al latte e ruby) avvolto da un messaggio d'amore.
Il nome della pralina (bacio) fa riferimento a un dipinto di Francesco Hayez - “Il bacio” - che è un perfetto esempio di romanticismo italiano. Associare questi deliziosi dolci ad un'atmosfera amorevole si è rivelato una perfetta strategia di marketing, perché ha aumentato immediatamente le vendite. È possibile visitare il negozio della Perugina (Corso Vannucci 110 ) o la fabbrica di San Sisto, annesso museo del cioccolato (Casa del Cioccolato), a pochi chilometri da Perugia, ovviamente previa prenotazione ( https://www.perugina.com ). Il tour si può fare facoltativamente in inglese.
Abbiamo avuto abbastanza dolci per questa mattina. Ora è il momento di esplorare il centro storico.
Dal Corso Vannucci raggiungiamo Piazza IV Novembre. La Fontana Maggiore si trova al centro di questa piazza suggestiva e risale alla fine del XIII secolo. È stata progettata da Nicola e Giovanni Pisano. Grazie ad un accurato restauro di alcuni anni fa, oggi possiamo ammirare le immagini sulle vasche in tutta la loro bellezza come gli importanti santi della città, le scene bibliche, le arti e il calendario delle attività stagionali. Nel Medioevo queste rappresentazioni avevano anche un'importanza didattica: la maggior parte dei residenti erano analfabeti e potevano solo avere un'educazione visiva.
Infine il simbolo della città doveva avere il suo posto: il grifone (Il Grifo), che rappresenta il corpo di un leone con la testa e le ali di un'aquila.
La fontana aveva una funzione importante: doveva fornire acqua potabile alla città durante il Medioevo. Il problema quindi consisteva nel convogliare l'acqua, che era in collina, al centro della città che si trovava in alta quota. Pertanto, tra il 1254 e il 1277 è stato costruito un acquedotto lungo 5 chilometri che collega il Monte Pacciano con la fontana, esattamente nel luogo dove sorgeva un acquedotto romano. Oggi i resti sono visibili, anche se a loro è stata assegnata una funzione completamente diversa. L'ultima parte dell'acquedotto è stata trasformata in un ponte pedonale tra il quartiere universitario e il centro storico. Chiudiamo sulla Via Appia con le sue caratteristiche scale. In questo modo la città divenne più attraente per gli studenti.
Così è stato ancora una volta dimostrato che il vecchio e il nuovo si fondono perfettamente.
© Filip Van Branteghem
© Foto Jan Vandorpe