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Palermo: una città internazionale e internazionalista

Qualche anno dopo l’ammissione dei siti arabo-normanni di Palermo in quanto Patrimonio Mondiale dall’Unesco nel 2015, la città siciliana viene nuovamente promossa dall’organizzazione, questa volta in un altro campo altrettanto importante.

La rete europea dell’Unesco ECCAR (European Coalition of Cities against Racism), creata nel 2004, ha riconosciuto quest’anno Palermo come città inclusiva e antirazzista. Questa coalizione, che tende a stabilire una rete di città impegnate concretamente sia contro il razzismo che contro altre forme di discriminazione, mette in azione le municipalità in quanto attrici politiche locali, ognuna essendo capace di agire al proprio livello. Dopo anni di un percorso che coinvolge istituzioni e cittadini, tra manifestazioni culturali ed educative come ad esempio il festival musicale e sportivo “Mediterraneo Antirazzista”, Palermo è stata ricompensata con l’attestato di adesione all’ECCAR, consegnata dal presidente Benedetto Zacchiroli al direttore della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini e all’assessore comunale alla Cultura Adham Darawsha.
"Da tempo Palermo ha voltato le spalle a una certa cultura che punta invece alla discriminazione e all'esclusione. Sono due elementi, quelli della discriminazione e dell'esclusione, che minano le fondamenta di una società fermamente intenzionata a essere coesa, libera e inclusiva. L'impegno contro la discriminazione va inteso naturalmente in senso largo e comprende le donne, il sesso, la religione". Così commenta Angelini l’ammissione della città all’ECCAR. Quest’ultimo, oltre ad essere impegnato presso il ramo siciliano dell’Unesco, lotta anche per lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente. In ogni settore, quindi, Palermo avanza: sia nel campo storico-culturale che economico, sia nella sfera sociopolitica che ambientale. La volontà di progredire con la società circostante si percepisce, l’impegno viene messo in modo deciso, lo sforzo ha pagato.
Ora, l’obiettivo è altro: includere Palermo nella lista Unesco delle “città creative”. Creata pure nel 2004, questa lista promuove la creatività in quanto motore dell’economia in più campi: la musica, il cinema, la letteratura, l’artigianato o ancora la gastronomia. Undici città italiane ne fanno già parte; Palermo, grazie alla sua rinomata gastronomia e alla grande varietà di specialità tipiche che offre ai nostri palati -compreso lo street food-, ha buone speranze di essere scelta una volta ancora. Questi riconoscimenti, oltre a valorizzare la città agli occhi dei propri cittadini, mette in luce il merito palermitano all’internazionale; lasciano intravedere nuove prospettive di turismo, investimento e crescita -economica certamente, ma soprattutto sociale.



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