Orari d'apertura:
Lun-Ven: 9-13 | 14.30-19.00
Sab: su appuntamento
I cicli affrescati del XIV secolo di Padova sono patrimonio mondiale Unesco:
una sfida lunga vent’anni che ha portato Padova tra le stelle
Il 24 Luglio 2021 segna una data storica per Padova che è stata riconosciuta ufficialmente come città d’arte a livello mondiale.
È la Padova del nuovo millennio: una città d’arte “Meravigliosa” perfettamente inserita nella cornice della bellezza italiana, un “must-see place" da fotografare e “instagrammare”, un patrimonio da condividere con tutta l’umanità.
Era il 1972 quando l’Unesco adottò la Convenzione sul patrimonio dell’umanità per proteggere i beni culturali e naturali di importanza e fama mondiale. Si tratta di luoghi che devono essere conservati in un ottimo stato perché rappresentano l’importante testimonianza di un particolare momento storico e culturale e il loro valore va tramandato alle future generazioni.
Per la città del Santo si tratta del secondo riconoscimento: la prima volta avvenne nel 1997 con l’Orto Botanico, fondato nel 1545 e il più antico al mondo, situato nel centro storico della città. Ora Padova affianca, per numero di riconoscimenti, oltre a Tivoli (Roma), città come Pechino e Mosca.
La candidatura era stata lanciata inizialmente con il nome di “Padova Urbs Picta”, modificato poi per volere dello stesso Unesco in “I cicli di affreschi del XIV secolo a Padova”. (Più comprensibili del latino per gli stranieri, specie anglofoni).
Per l'Unesco, i cicli di affreschi del Trecento della nostra città "testimoniano il fervore culturale, intellettuale e scientifico già a quell’epoca, dove gli artisti seppero innovare e segnare una nuova era nella storia dell’arte, dettando il passo alle generazioni successive di artisti.”
È stato riconosciuto l’eccezionale valore artistico e storico universale di Padova Urbs picta con un insieme di capolavori -3694 metri lineari di affreschi- realizzati tra il 1305 e il 1397; una rivoluzione nella storia dell’arte segnata da Giotto e dalla schiera di grandi maestri -Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Guariento (l’unico padovano), Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona- attirati da una città che riuscì a essere capitale artistica mondiale per un intero secolo, il ‘300.
Giotto ha consegnato all’umanità un capolavoro senza precedenti, anticipando in un certo senso la prospettiva -che sarà protagonista solo nel corso del Rinascimento- e dimostrando una nuova capacità di rappresentare le figure umane, in tutte le loro caratteristiche, compresi i sentimenti e le emozioni.
Sono 8 i luoghi simbolo -edifici e complessi monumentali- siti nel centro storico di Padova, che conservano al loro interno l’intero spettro degli artisti che hanno colorato il Trencento padovano:
E noi padovani sono i custodi morali di questo tesoro esclusivo, gioielli della storia dell’arte, che tutto il mondo ci invidia.
Padova da sempre all’avanguardia come incubatore d’arte, sapere e sperimentazione, terra d’origine e adottiva di artisti, pensatori e uomini d’ingegno, ha nel suo Dna l’eccellenza; è una città che, da Giotto in poi, ha sempre avuto una missione: essere protagonista del suo presente e architetto del suo futuro.
Cosa offre la città
Padova, come attestato scientificamente, è una delle più antiche città italiane. Non è un caso che la storia e l’arte la facciano da padrone, ma oltre alla grande mole di siti entrati a far parte del Patrimonio Unesco offre tanti motivi per essere visitata. Ad attirare migliaia persone ogni anno è anche la prestigiosa Università, fondata nel 1222 e tra le prime al mondo: la comunità studentesca anima le vie della città e alimenta la vita notturna, specialmente quella del centro storico, il Portello, zona ricca di attività.
Da ammirare, oltre al già menzionato Orto Botanico, lo storico Palazzo della Ragione che separa i mercati di Piazza dei Frutti e di Piazza delle Erbe. O il Mercato sotto il Salone, il mercato coperto più antico d’Europa, simbolo della città da più di otto secoli e centro enogastronomico piuttosto amato dai consumatori.
Altri fiori all’occhiello sono la Specola, realizzato sulla Torlonga del Castello Carrarese, una fortificazione medievale destinata a trasformarsi in museo del design, e il Musme: il Museo di Storia della Medicina che lascia a bocca aperta i suoi visitatori per la sua modernità e tecnologia.
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Lun-Ven: 9-13 | 14.30-19.00
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