In Italia la stagione autunnale è sinonimo di castagne molto più che in altri paesi. Gli alberi di castagni lasciano cadere i tipici ricci in ogni angolo del nostro stivale, e si organizzano feste delle castagne, le cosiddette “castagnate”, un po’ ovunque.
Il territorio del Lago Maggiore non fa eccezione, ed è una meta ideale per visitare i suoi splendidi borghi oppure per fare una passeggiata nei boschi a raccogliere castagne.
Visitando il Verbano in questo periodo incontrare la classica festa della castagna, in cui un’enorme padella bucata sul fondo piena di castagne viene costantemente ruotata sulle fiamme. Eccone alcune feste delle castagne Lago Maggiore da non perdere.
Domenica 9 ottobre alla capanna sociale - Alpe Nuovo di Baveno si svolge una sagra della castagna con pranzo a base di polenta e distribuzione di caldarroste. Si raggiunge con un cammino di circa 20 minuti dal Mottarone, e con camminate più impegnative da Baveno e Levo.
Altre feste delle castagne Lago Maggiore sono in programma nei dintorni. A Orasso si svolge la Castagnata e festa delle mele (15 ottobre). A Druogno (Coimo), invece, il 7, 8 e 9 ottobre ha luogo la 46esima edizione della Castagnata Coimese, con stand gastronomici, sfilate folkloristiche e musica. Aria di Castagnata anche ad Arona l’8 e il 9 ottobre.
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Oltre alle feste delle castagne è tradizione nel periodo autunnale fare una passeggiata dei boschi di castagni per raccogliere direttamente la castagne. Nei boschi del Verbano gli alberi di castagno sono molto diffusi. Uno dei sentieri percorribili per la raccolta di castagne è quello che parte da Stresa e arriva a Belgirate. Una camminata facile e adatta a tutti con un abbigliamento non tecnico. Un altro percorso parte da Orasso fino al Monte Vecchio, che si trova sopra i 1000 metri, un itinerario che attraversa boschi di castagni anche di grandi dimensioni, leggermente più impegnativo.
I castagni sono diffusi in tutto il Mediterraneo, sulle coste atlantiche dell’Europa Meridionale, sugli archi alpini e fino al Mar Caspio. Albero mitico e frutto eccezionale, ha garantito la sussistenza dei popoli europei per millenni, prima dell’arrivo di mais e patate dalle americhe. Un tempo la castagna era la base dell’alimentazione. In epoca pre-agricola nutriva l’uomo insieme ad altre ghiande. Successivamente, in epoca romana, grazie alla coltivazione, si diffuse ancora di più.
Quando si va alla sagra della castagna si sente spesso nominare anche i marroni, ma forse non tutti sanno che differenza c’è tra castagne e marroni. In primo luogo, le castagne sono frutti di piante selvatiche mentre i marroni di piante coltivate. Non solo, i ricci di castagna contengono quasi sempre tre frutti, uno centrale più tozzo e due laterali più sottili. Il riccio di marrone invece ne contiene nella maggior parte dei casi solo uno. Il marrone è dunque spesso più grande e bombato delle castagne.
I castagni, nominati da Senofonte anche “albero del pane” per la capacità di produrre un frutto versatile e ricco dal punto di vista nutrizionale, hanno anche altri pregi. Vicino a queste piante infatti nascono la maggior parte di funghi eduli, tra cui il Boletus edulis, comunemente chiamato porcino. Questo è il fungo più noto e mangiato sulle nostre tavole. Non solo, i castagni creano anche il terreno ideale per la crescita dei tartufi, altro frutto pregiatissimo dei nostri boschi.
Da sempre la castagna è mangiata fresca, secca o macinata in farina per la preparazione di alimenti come polente o pane. Nelle nostre famiglie si mangiano comunemente bollite, arrostite sul fuoco - come nelle feste delle castagne - ma possono essere anche candite. Tra i dolci spiccano il Montblanc, classico dessert fatto con castagne, panna, cacao e rum, e il castagnaccio. Ma gli utilizzi della castagna in cucina sono molti di più, diversi a seconda del territorio, e spaziano dalle composte, ai sughi, fino alla birra.
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