Con la scomparsa di una persona cara si può scoprire di essere eredi di una abitazione e si può decidere – insieme agli altri eredi se presenti – di metterla in vendita. Il primo atto necessario è quello di presentare la dichiarazione di successione entro 1 anno dalla morte del proprietario.
Tale dichiarazione è in pratica un elenco in cui sono contenuti tutti i beni del defunto e viene fatto allo scopo di quantificare l’ammontare delle tasse da pagare sull’eredità ricevuta. Questo passaggio è importante perché si può vendere un bene ereditato solo dopo aver pagato le imposte dovute su di esso.
La dichiarazione di successione può essere eseguita autonomamente dall’erede, utilizzando un software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate oppure chiedendo il supporto di un professionista. La presentazione telematica è diventata obbligatoria dall’01/01/2018.
Le imposte che gravano sulla casa ereditata sono:
Per la vendita dell'immobile ereditato sono necessari anche altri due atti:
L’Accettazione può essere sia espressa che tacita. In entrambe i casi deve essere effettuata entro 10 anni dall’apertura dell’eredità e in entrambe i casi deve essere suffragata dalla trascrizione della stessa altrimenti non si potrà procedere alla vendita del bene ereditato. La trascrizione può essere effettuata anche in concomitanza del passaggio di proprietà da parte del notaio il quale richiede anche l’atto di successione e il certificato di morte del soggetto che ha lasciato il bene in eredità.
Francesco Cerolini